31. Insufficienza venosa pelvica

31. Insufficienza venosa pelvica

31. Insufficienza venosa pelvica

31. Insufficienza venosa pelvica

31. Insufficienza venosa pelvica: una causa precoce di recidiva post safenectomia.

Può capitare che un paziente sia stato sottoposto ad una safenectomia e quasi da subito sperimenti a livello superficiale una precoce ricomparsa delle varici. 

In questo caso in alternativa ad una incorretta procedura di safenectomia può essere che il paziente oltre alla insufficienza sulla giunzione safeno femorale per incontinenza delle valvole terminale e preterminale avesse anche un’insufficienza dei vasi venosi collaterali della crosse safeno femorale. 

Un mancato studio di questi vasi con la manovra provocativa adeguata può portare alla recidiva della varicosi di coscia e gamba, per mancato trattamento della insufficienza venosa pelvica. 

Lo studio dei vasi venosi collaterali della crosse safeno femorale va sempre fatto in caso di varicosità del sistema venoso superficiale se la valvola terminale della safena è continente ma è buona norma farlo anche in caso di sua incontinenza perchè potremmo mancara la diagnosi di un reflusso pelvico.

Il reflusso pelvico è una scoperta relativamente recente per quanto riguarda il trattamento della insufficienza venosa superficiale degli arti inferiori e chi fosse interessato può approfondire con gli studi effettuati dal Prof. Claude Franceschi, che per primo li ha compresi e organizzati. 

Il sistema venoso pelvico è una rete di vasi venosi per lo più avalvolati, che possono, attraverso dei punti di fuga superficiali, generare dei reflussi, che coinvolgono i sistemi della grande e piccola vena safenica.

In particolare al momento possiamo dire che i punti di fuga pelvici sono 6.

  1. punti di fuga inguinali
  2. punto di fuga clitorideo/e il corrispettivo alla radice del pene per l’uomo
  3. punti di fuga otturatori
  4. punti di fuga perineali
  5. punti di fuga della vena glutea superiore
  6. punti di fuga della vena glutea inferiore (vena sciatica)
 

Conclusioni

 

Un ecodoppler venoso degli arti inferiori completo dovrebbe quindi comprendere lo studio di questi punti di fuga anche al fine di evitare recidive in caso di intervento.

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