37. Calze elastiche per il linfedema a Grosseto

37. Calze elastiche per il linfedema
Le calze elastiche per il linfedema sono differenti da quelle per l’insufficienza venosa.
I tutori elasto compressivi per le patologie linfatiche infatti hanno l’elastico disposto secondo l’asse longitudinale mentre in quelli per l’insufficienza venosa, gli elastici sono disposti in modo circolare.
37. Calze elastiche per il linfedema: perchè serve una calza in trama piatta nel linfedema
Il motivo di questa diversa disposizione degli elastici nasce dalla esigenza di evitare che l’elastico si approfondisca nell’edema presente, generando un laccio, che ostacola il deflusso della linfa.
Spesso le persone, cui è stata prescritta una calza sbagliata, lamentano un segno arrossato a livello della caviglia .
In questo caso sarebbe dovuta essere prescritta una calza in trama piatta dove gli elastici, disposti longitudinalmente passano sopra la piega dell’articolazione della caviglia senza insinuarsi nell’edema eventualmente presente o senza crearne di nuovo.
37. Calze elastiche per il linfedema: come sono prodotte le calze elastiche in trama piatta
I tutori elastocompressivi in trama piatta sono prodotti da telai, che generano una sorta tessuto a forma di foglio, con dei margini curvilinei, che saranno cuciti da sarti specializzati.
Queste calze saranno riconoscibili da quelle in trama circolare , impiegate nella insufficienza venosa, perchè presenteranno una grossolana cucitura nella regione posteriore della gamba nel caso di un gambaletto o dell’arto inferiore nel caso di un autoreggente o collant.
37. Calze elastiche per il linfedema: chi fornisce le misure per le calze per il linfedema
Le misurazioni sono determinate o dal tecnico ortopedico o dal medico flebologo o comunque specializzato in linfedema, che, dopo avere effettuato l’ecodoppler, stabilirà le misure per un prodotto estremamente personalizzato per il paziente e la sua malattia.
L’ecodoppler arterioso infatti escluderà una arteriopatia significativa dell’arto, che indosserà il tutore.
L’ecodoppler venoso dovrà indicare l’eventuale concomitante presenza di una insufficienza venosa e verranno marcati i punti di fuga venosi generanti tale patologia.
Con queste conoscenze, dopo avere raccolto una approfondita anamnesi, il medico inizierà una serie massaggi linfodrenanti, seguiti da bendaggi decongestionanti, riportando gradualmente l’arto alle dimensioni originarie, precedenti il linfedema.
Quando la gamba sarà decongestionata verranno prese le misure delle circonferenze, perchè la calza elastica non deve “sgonfiare la gamba” ma deve “mantenerla sgonfia”.
37. Calze elastiche per il linfedema: basta prendere le circonferenze con il metro da sarta?
Non si deve cioè determinare una occlusione delle arterie, che sono state studiate in precedenza con l’ecodoppler.
Non solo, il medico potrà far cucire zone funzionali a livello delle ginocchia o per un eventuale alluce valgo.
Si potranno far mettere internamente alla calza delle tasche di materiale meno aggressivo sulla pelle se alcune parti della gamba presentano delle ferite o una cute particolarmente fragile.
In altri casi all’interno delle tasche saranno posizionati dei materiali per pressioni aggiuntive.
Si potranno altresì generare delle forme, che accompagnino delle pieghe cutanee caratteristiche di una particolare anatomia del soggetto e così via. Questo per dire che le calze elastiche in trama piatta sono dei presidi medici estremamente personabilizzabili e che presentano uno tra i più alti gradi di specificità.
37. Calze elastiche per il linfedema: quanto durano le calze elastiche prima che si debbano sostituire
Per spiegare questo concetto facciamo due esempi.
Prendiamo un elastico nuovo misuriamolo con un centimetro e quindi tenendolo fermo ad un capo tiriamolo per un 80% della sua estensibilità, stando comunque attenti a non romperlo.
Adesso detendiamo l’elastico e misuriamolo di nuovo.
Scopriremo che nonostante l’elastico si sia accorciato, tornando a quelle che erano le sue misure originarie, in realtà sarà un po’ più lungo. Questa caratteristica dell’elastico si chiama “memoria dell’ elastico”.
A molti di noi sarà poi capitato di lasciare un elastico in un cassetto per un po’ di tempo e quando siamo andati a riprenderlo si è rotto con una breve tensione o si è addirittura in parte sbriciolato.
Quindi nel tempo gli elastici tenderanno sia ad allungarsi in modo eccessivo e non più utile ai fini di contenere un linfedema sia a scomparire progressivamente dalla trama del tessuto che li conteneva.
In pratica rimarrà un tutore che genererà pressioni dovute allo spessore del tessuto ma non pressioni medicali, che aiutino la linfa o il sangue venoso a risalire.
37. Calze elastiche per il linfedema: quante classi di compressione esistono
Esistono 4 classi di compressione, come per le calze in trama circolare. Il medico stabilirà quale classe è più indicata. Talvolta quando le pressioni da raggiungere sono particolarmente elevate possiamo sovrapporre ad una calza in trama piatta dei tutori a corta elasticità con dei velcri, che ci permettono di raggiungere le pressioni necessarie senza obbligare il paziente ad uno sforzo esagerato, per indossare tutori eccessivamente stretti.
37. Calze elastiche per il linfedema a Grosseto: presentiamo la proposta del nostro studio
Lo studio medico San Carlo da anni si occupa della gestione della patologia linfatica nel suo insieme, presso il nostro centro sono disponibili le seguenti prestazioni:
-visita linfologica
-ecodoppler arterioso e venoso
-linfodrenaggio meccanico
-bendaggi decongestionanti
-gestione delle complicanze del linfedema (celluliti, ulcerazioni etc)
– il centro è anche specializzato nella presa misure delle calze elastiche in trama piatta per il linfedema e di quelle in trama circolare per l’insufficienza venosa.
Se interessato puoi rivolgerti per una visita al seguente numero 3402382008.
